1997 – Cambia denominazione in Associazione Calcio Imolese. 1936 – All’inizio della nuova stagione, la società attua una riorganizzazione, dove la squadra calcistica si separa dalla polisportiva e si reiscrive alla Prima Divisione come Gruppo Sportivo Imolese «Francesco Zardi». 2005 – Al termine della stagione, la società viene esclusa dalla Serie C2 per irregolarità di bilancio. Il calcio organizzato per la prima volta fu giocato in Inghilterra nel 1860, e molte squadre giocavano con qualunque abbigliamento che avessero avuto disposizione, poiché i giocatori della stessa squadra si distinguevano indossando cappucci colorati o fasce. Nel secondo millennio, in un paio di kit è apparsa anche la quarta divisa del portiere; più precisamente nel kit utilizzato per il campionato d’Europa 2004, con una maglia celeste su pantaloncini e calzettoni neri, e in quello del campionato d’Europa 2016, con la divisa riproponente la stessa trama di tutte le uniformi del portiere di quel biennio, con il verde come colore predominante. Il 7 ottobre 2019 venne presentata la seconda divisa del kit Rinascimento, con il bianco sempre colore predominante e inserti blu nella zona del collo, oltre alla trama tono su tono, di ispirazione ancora rinascimentale.
Il logo attuale è riportato, come stemma, sulle maglie della nazionale italiana dall’incontro del 6 ottobre 2017 con la Macedonia del Nord. La nuova maglia verde, inaugurata il 12 ottobre 2019 per l’incontro di qualificazione a Euro 2020 a Roma contro la Grecia, presentava un pattern grafico sulla parte frontale e sulle maniche ispirato all’arte rinascimentale italiana, resa celebre da dipinti, tessuti e opere architettoniche. Una maglia della nazionale di calcio, riportante il numero 39, è stata autografata da tutti i calciatori convocati per l’incontro in Belgio del novembre 2015 ed è esposta tra le collezioni del Museo del calcio, nel Centro tecnico federale Luigi Ridolfi. Tale scelta della FIGC fece seguito a quella della Federazione calcistica del Brasile, che nel 1970 utilizzò le tre stelle per celebrare i tre mondiali vinti dalla nazionale Verdeoro. Per i vicecampioni del Mondo in carica, Nike mostra due novità. Modificata dopo il campionato del mondo 2010, per l’assenza del FIFA Champions Badge, in quanto non riconfermato il titolo di «campione del mondo».
Altra particolarità nel FIFA Champions Badge, che era posto al lato sinistro anziché centrale, dov’era collocato nella prima maglia. La squadra non riesce però a mantenere a lungo il primo posto e a marzo de Canio, a causa degli scarsi risultati fin lì conseguiti, viene esonerato e sostituito da Luciano Spalletti. In ogni caso, potrai sfoggiare con orgoglio i colori autentici e l’iconico stemma della tua squadra del cuore. Il 1954 è l’anno in cui venne indossata una divisa che presentava un colore alternativo all’azzurro e al bianco, i due colori storici. Il logo ufficiale della Federcalcio tornò sulle maglie azzurre nel 2005, con una evoluzione del design: uno scudo di forma più squadrata con il tricolore su fondo azzurro, un segno circolare con all’interno la scritta FIGC, posizionato sul bianco, e le tre stelle dorate ognuna inserita in uno dei tre colori della bandiera italiana. La bandiera era composta da un tricolore identico a quello attuale, con l’aggiunta dello stemma di Casa Savoia al centro della banda bianca. La seconda divisa del biennio 2003-2004 venne utilizzata una sola volta, contro la Serbia e Montenegro, nella trasferta di Belgrado del 10 settembre 2003, ed era composta da un completo interamente bianco, riproponente la stessa trama della prima divisa.
Nel 2016 fu presentata invece una seconda divisa che celebrava il decennale della vittoria degli Azzurri al mondiale del 2006. Ritornava il triangolo sotto il colletto e i bordi manica blu navy e del logo venne tenuta solo la struttura, dorata con le quattro stelle. Il blue è accompagnato dal nero sulle spalle e dal giallo color fulmine dei bordi delle maniche e del colletto, «lampi di volt», come vengono chiamati nella presentazione ufficiale: una celebrazione dell’energia e della personalità individuale. La maglia era dotata di colletto a polo azzurro e scollo a V, con una banda azzurra sulle spalle delineata da una bordatura dorata. Il logo Puma era sulla sinistra, sotto al tricolore, e i numeri (in blu notte) sul lato destro. I pantaloncini furono il blu notte e i calzoncini bianchi con strisce orizzontali anch’esse blu notte. Lo scollo a «V» aveva un doppio bordino azzurro; i pantaloncini erano azzurri e i calzettoni bianchi con fascia orizzontale azzurra. L’unico soprannome riconosciuto e utilizzato per la nazionale di calcio dell’Italia è «gli Azzurri», chiaramente riferito al colore della squadra, appellativo peraltro di tutte le rappresentative sportive italiane. Egisto Pandolfini Mondiali 1954 Maglia bianca Nazionale Italiana | Nazionale, su Il Museo di Pignaca.
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