1990 – L’A.C. Imola si riorganizza e diviene Associazione Sportiva Imola Calcio. L’A.C. Spezia, nel frattempo, rimase inattivo. A questo punto si entrò nel vivo del torneo, allorquando i liguri furono inclusi in un gruppo di quattro squadre per la qualificazione al girone finale: di queste, tuttavia, i Vigili del Fuoco si trovarono di fronte al solo Bologna, a causa delle rinunce di Montecatini e Lucchese. L’accordo venne presto raggiunto: nacque così un nuovo club, il Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, il quale mantenne come allenatore Barbieri, rilevò tutti i calciatori dell’A.C. Lo Spezia, insomma, può fregiarsi della vittoria di un campionato a cui, tecnicamente, non ha mai partecipato, sebbene bisogna constatare che il 42º Corpo dei Vigili del Fuoco rilevò e schierò gli stessi giocatori del club ligure (oltre a calciatori provenienti da altre compagini), e quindi de facto i due sodalizi tendevano a coincidere. Questo escamotage, non insolito per il periodo (per abbinamento, anche la Juventus si era trasformata in Cisitalia e il Torino in Torino FIAT), costituì uno stratagemma per sottrarre i calciatori agli obblighi del servizio militare.
Molinella, anch’esso per problematiche gestionali. Affrontando le trasferte su una vecchia autobotte modificata per trasportare la squadra e sempre sotto il rischio dei bombardamenti, i VV.FF. Spezia, sotto l’impegno scritto di restituirli alla «casa madre» al termine del conflitto, maglia as roma e acquisì i cartellini di giocatori di altre squadre a titolo di prestito. Al termine della guerra la situazione dello Spezia è assai difficile. Nel campionato 1942-1943 arriva sulla panchina dello Spezia Ottavio Barbieri, in passato vincitore dello scudetto con la maglia del Genoa e giocatore della Nazionale. “Al Dortmund era un giocatore pazzesco, maglie della juve veramente forte. Infatti, dal 1974 al 1984 lo stemma foggiano era rappresentato da tre strisce verticali, due rosse esterne ed una nera centrale, sormontata dalla scritta U.S. Quarant’anni e non sentirli il Gigi juventino, 19 il Gigione milanista che esce a testa bassa dal campo di Bergamo e di colpo si deve essere sentito vecchio, stanco ma soprattutto umiliato. I posti migliori riservati ai soli uomini sono una vergogna che non può essere cancellata neppure dalla precisazione che nei loro recinti le signore potranno accedere anche se non accompagnate, bontà loro.
I loghi degli sponsor Puma e Etihad Airways sono in blu navy. All’inizio degli anni 1940 arrivano in maglia bianca Costanzo e Costa, due giocatori destinati a rimanere nella storia della società. Il punteggio fu di 2-1 a favore dei liguri, che scesero in campo con questa formazione: Bani, Borrini, Amenta, Gramaglia, Persia, Scarpato, Mario Tommaseo, Rostagno, Costa, Tori, Angelini. Il risultato quindi fu di 0-2 a tavolino a loro favore e il Bologna decise di disertare la gara di ritorno in segno di protesta: il 42º Corpo dei Vigili del Fuoco si guadagnò così il diritto di giocare le finali. Il 20 luglio il Torino travolgeva infine il Venezia per 5-2 decretando il primo posto dei Vigili del Fuoco. Semorile, l’unico dirigente rimasto, decise di contattare il comandante dei Vigili del Fuoco cittadini, l’ing. Molti dei successi spezzini conseguiti negli anni seguenti arriveranno grazie al rivoluzionario schema di gioco proposto da Barbieri, il «mezzo-sistema» (che prevedeva l’introduzione del «libero»): l’allenatore lo aveva imparato quando era stato vice dell’inglese Garbutt negli anni del Genoa. 2011) Fiorentina The Most Profitable Club in Serie A. I Monopoli: sì al gioco «live».
Con approcci diversi ma complimentari al marketing sportivo, entrambi i club sono sulla buona strada per continuare a crescere ed evolversi in un settore sempre più competitivo. Negli anni successivi, mentre avvenne la prima partecipazione di un club islandese alla Coppa dei Campioni (fu il KR di Karl Guðmundsson a farlo, nella Coppa dei Campioni 1964-1965), la selezione disputò solo partite amichevoli. Il caotico sviluppo edilizio negli anni successivi, dovuto ad interessi speculativi ed in parte ad una mancanza di controllo delle autorità, ha stravolto l’impianto urbano. I veneti non erano più l’ottima squadra capace di conquistare il terzo posto nel campionato di due anni prima; il Torino, invece, era ancora il «Grande Torino», allenato da Vittorio Pozzo e campione d’Italia in carica, destinato a conquistare altri quattro scudetti al termine della guerra, prima della tragedia di Superga. Il 16 luglio, invece, gli spezzini sovvertirono i pronostici battendo i granata: questi ultimi furono probabilmente penalizzati da una stancante trasferta a Trieste per un’amichevole di due giorni prima, a cui furono obbligati a partecipare dalla Federazione. Il torneo venne diviso in gironi zonali, organizzati in tre fasi regionali le cui vincitrici avrebbero disputato le finali per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia.