Calcio Lecco 1912 e la matricola federale, ma fu costituita in società a responsabilità limitata. Gestiamo direttamente forniture per società sportive di ogni dimensione e la personalizzazione di tutti i prodotti a catalogo. La società ci aveva prestato un campo a Soccavo e gli mostravo i movimenti da fare, su tutti il controllo della palla stando spalle alla porta, maglie calcio shop perché sapevo che lo avrebbero marcato molto da vicino in ogni zona del campo. Di quella squadra, allenata da Dino Bovoli subentrato a Pantani nella seconda parte del torneo, facevano parte Veglianetti (si rivelò uno degli attaccanti più prolifici della categoria collocandosi al secondo posto nella classifica cannonieri alle spalle del piacentino Mari), Tresoldi, Dino Lucianetti, Tarantelli, Spagnolo, Roccheggiani, Folli, Giuseppe Giorgino, Cappello, Nesti, Josè Paolinelli, Conforti, Scacchi, Francesconi, Rizzo, Puce, Bacci, Vergnani. Una dichiarazione che per certi versi conferma la tesi di Maradona, secondo cui un gol del genere è stato reso possibile anche dalla grande nobiltà sportiva degli inglesi, che non lo falciarono.
Alla fine della gara degli ottavi contro l’Uruguay, tra il caldo e un acquazzone estemporaneo, la maglia era risultata pesare ben cinque kg in più. I giocatori argentini quel giorno avrebbero indossato una maglia non ufficiale, che pure aveva ricevuto la benedizione del capitano: «Mi piace, con questa vinciamo contro l’Inghilterra». Quel giorno Olarticechea debutta da titolare a causa della squalifica di Oscar Garré, ammonito per errore dall’arbitro italiano Luigi Agnolin negli ottavi di finale. I bianconeri detengono infine il primato assoluto di tesserati convocati per la fase finale di un torneo: sia al campionato mondiale di calcio 1934, sia a quello del 1978, su ventidue convocati ben nove erano bianconeri. Che bello il campionato. L’estate è più noiosa senza campionato. Contro l’Inghilterra, però, bisognava usare la seconda maglia, quella blu, alla quale la Le Coq non aveva riservato lo stesso trattamento della prima. Conoscendo le difficoltà climatiche proposte dalle alture messicane, il tecnico Carlos Salvador Bilardo aveva chiesto espressamente alla Le Coq Sportif, lo sponsor tecnico della Selección, di fornire alla squadra una divisa leggera, che permettesse al sudore di evaporare invece di accumularsi e appesantire respirazione e movimenti dei calciatori.
Moschella e Benros, i due aiutanti di Bilardo, furono inviati a cercare una divisa simile con il logo Le Coq Sportif per tutta Città del Messico. Alcuni compagni corrono ad abbracciare Maradona, mentre Bilardo, freddissimo, dalla panchina li richiama all’ordine: «Avevo vietato a chi non fosse vicino al marcatore di non festeggiare con lui, perché per via dell’altura potevano perdere ossigeno e mancava ancora mezz’ora, ma Enrique non mi diede ascolto». Avvocato Calvi, chi è, psicologicamente, Pietro Valpreda? Bonucci ma non solo: chi ha giocato con le tre grandi? Chi ha vinto più canpionati consecutivi in Europa? «Alla fine di quella partita, ero sicuro che avremmo vinto il mondiale”, chiosa Bilardo, che ancora non si era lasciato andare. Dopo il taglio di Ubaldo Fillol, uomo troppo vicino a César Luis Menotti per i gusti di Bilardo, venne chiamato Zelada a fare da terzo portiere. Hèctor Miguel Zelada in tutto il suo splendore. A risolvere la situazione, il venerdì 20 giugno, fu Héctor Miguel Zelada, che a quel Mondiale non doveva neanche partecipare. Per Barnes quella non fu una partita normale: «mi sono sentito privilegiato per aver potuto vedere quello spettacolo, nonostante stessimo dicendo addio al mondiale. Diversi feriti, solo metà dei razzi sono stati intercettati; il ministro della Difesa israeliano promette una risposta dura.
Il pg Antonio Marini dichiara che «volevamo che i giudici scrivessero soltanto tre parole: «sono stati loro», cioè che fosse riconosciuta la responsabilità di Scattone e Ferraro». L’attacco ha risposto bene anche se solo al 3° sono cominciate le prime tre delle 11 valide complessive e la difesa ha commesso solo due errori non decisivi ed ha chiuso un bel dopio gioco difensivo. È proprio quel riflesso argentato del 10 su sfondo blu che luccica sulle spalle di Maradona, quando al 59’ riceve a centrocampo in posizione di interno destro, circondato da due inglesi. Il resto lo avrebbero fatto le donne di servizio del centro sportivo dell’America, che nel pomeriggio di sabato 21 giugno cucirono il logo della AFA sulle maglie non ufficiali, rendendole così presentabili. Scoprisci ora perché le maglie da calcio replica sono la tua scelta! Le sue polo a maniche lunghe sono infatti un ottimo sottogiacca per le occasioni business-casual, mentre i cardigan oversize creano un effetto sorprendente se indossati insieme a pantaloni sartoriali e a tote bag in pelle. Il «derby» con il Rennes ha invece radici ben più recenti, sostanzialmente perché la squadra del capoluogo bretone ha storicamente costituito un impegno poco difficile per i Canarini.