1998 – Cambia denominazione in Nuovo Calcio Trento S.r.l. Nella stagione 1958-1959 giocò a Pietrasanta per poi tornare al nuovo stadio Torquato Bresciani fino al 2018. Oggi lo stadio è chiuso per inagibilità e la prima squadra gioca al centro sportivo “Marco Polo sport center”. «Pertini, Saragat e Bracco riprendevano immediatamente il loro posto di combattimento affrontando di nuovo senza tregua i pericoli della cospirazione e della Resistenza». «evasione da “Regina Coeli di Alessandro Pertini e Giuseppe Saragat (membri dell’Esecutivo del Partito Socialista) e di cinque altri compagni. Nel 1948 nel corso del processo contro il colonnello delle SS Herbert Kappler per la strage delle Fosse Ardeatine, Amendola, Pertini e l’azionista Riccardo Bauer, in qualità di allora responsabili militari rispettivamente del PCI, del PSIUP e del Partito d’Azione, dichiararono che l’attentato di via Rasella era stato conforme alle «direttive di carattere generale» della giunta militare. Definito l’attentato «un atto di guerra di patrioti italiani», il comunicato del CLN vedeva nell’eccidio «l’estrema reazione della belva ferita che si sente vicina a cadere», alla quale le «forze armate di tutti i popoli liberi», ossia gli eserciti alleati avanzanti, avrebbero presto inferto «l’ultimo colpo», senza alcun riferimento alla prosecuzione delle azioni partigiane invocata dal comunicato comunista.

woman in a saint patrick s day costume sitting GAP a colpire in piazza Cavour, con un ordigno esplosivo uguale a quello poi usato in via Rasella che, trasportato in una carrozzina per bambini da Carla Capponi, sarebbe stato fatto esplodere tra i fascisti all’uscita dal teatro. In base all’accordo tra Pertini e Amendola fu dunque previsto che il corteo fascista sarebbe stato attaccato in due punti diversi dai GAP e da una squadra delle Brigate Matteotti socialiste. Diversamente dall’attacco programmato contro il corteo fascista, nessun altro membro della giunta militare del CLN fu preventivamente informato del progetto dell’attacco al «Bozen», tantomeno Pertini. L’azione fu poi cancellata quando giunse la notizia che il generale tedesco Kurt Mälzer, comandante militare della piazza di Roma, prevedendo la possibilità di un attentato analogo a quello messo in atto dai GAP in via Tomacelli il 10 marzo, aveva annullato il corteo fascista, disponendo che tutte le celebrazioni si tenessero al chiuso nell’ex ministero delle Corporazioni.

GAP decisero di colpire in quel giorno un reparto tedesco, l’11ª Compagnia del III Battaglione del Polizeiregiment «Bozen», composto da 156 uomini tra ufficiali, sottufficiali e truppa, che, quasi quotidianamente, intorno alle due del pomeriggio attraversava in colonna il centro della Capitale, di ritorno dall’addestramento al poligono di tiro di Tor di Quinto, diretta al Palazzo del Viminale (già sede del Ministero dell’interno) dove era acquartierato. In particolare, Matteotti (all’epoca segretario della Federazione Giovanile Socialista e membro di una formazione armata socialista comandata da Eugenio Colorni) ha dichiarato che Pertini era contrario ad attaccare un reparto militare tedesco, temendo «che ci fossero delle rappresaglie sproporzionate rispetto all’efficacia dell’azione», ed era favorevole a organizzare una manifestazione di protesta davanti alla sede de Il Messaggero per il rispetto della città aperta, in modo che «il coraggio della gente si potesse manifestare con una chiara protesta contro le truppe occupanti, ma con l’intento di non arrivare ad uno scontro armato».

Beautiful City Of Cividale Del Friuli Beautiful City Of Cividale Del Friuli In Italy negozi di maglie da calcio stock pictures, royalty-free photos & images Quanto a Carlo Bracco, questi il 26 luglio 1943, all’indomani della caduta del fascismo, si era impadronito di un piccolo carro armato che il Governo Badoglio aveva messo davanti al carcere romano di Regina Coeli e con esso era entrato nell’interno del carcere liberando una buona parte dei detenuti politici. La rivendicazione del PCI avvenne su l’Unità clandestina del 30 marzo tramite un comunicato dei GAP scritto da Mario Alicata (datato 26 marzo), in cui tra l’altro si affermava che, in risposta al «comunicato bugiardo ed intimidatorio del comando tedesco», le azioni gappiste a Roma non sarebbero cessate «fino alla totale evacuazione della capitale da parte dei tedeschi». Alberto ed Elisa Benzoni ritengono invece che il piano, per i rischi di rappresaglia che comportava, «non poteva assolutamente essere comunicato agli altri perché non poteva in alcun modo essere da loro condiviso». Secondo le memorie di Giorgio Amendola, durante la riunione egli chiese che fosse emanato un comunicato che, oltre a condannare l’eccidio delle Fosse Ardeatine, rivendicasse l’azione partigiana in Via Rasella.

By Teresa