Il club fiorentino vinse poi la Coppa Grasshoppers, torneo internazionale disputato dal 1952 al 1957, classificandosi al primo posto a 3 punti dal Nizza, seguito da Dinamo Zagabria, Austria Vienna, Schalke 04 e Grasshoppers. In Coppa Italia la Fiorentina viene eliminata al primo turno, giungendo seconda in classifica dietro alla Ternana. La stagione seguente si conclude in maniera deludente in campionato con l’ottavo posto (che vale però una nuova qualificazione alla Conference League) e con le semifinali di Coppa Italia. Nell’estate 1955, in vista della nuova stagione, la società di Enrico Befani acquistò Miguel Montuori e Julinho, con l’obiettivo di raggiungere il definitivo salto di qualità. Con la nuova stagione, Hamrin lasciò dopo dieci anni la maglia viola; al suo posto il club acquistò Amarildo e Mario Maraschi, affidando la porta a Franco Superchi. Gli undici titolari, allenati da Mario Mazzoni nelle ultime partite del torneo, erano: Superchi, Beatrice, Roggi, Guerini, Pellegrini, Della Martira, Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati. Per il campionato 1973-1974 la panchina venne affidata a Luigi Radice che continuò a puntare sui giovani come Vincenzo Guerini, molti dei quali esordirono in nazionale italiana in questi anni. Con la stagione 1970-1971 il club gigliato non modificò significativamente la propria rosa, registrando un netto calo in termini di risultati; dopo la vittoria contro la Roma all’esordio, la Fiorentina ebbe un periodo senza vittorie che portò all’esonero di Pesaola, sostituito da Oronzo Pugliese, che guidò la squadra nella lotta per non retrocedere.
La stagione 2011-2012 si apre con le due gare valide per la Supercoppa di Spagna contro i rivali del Barcellona: la sfida di andata al Bernabéu termina per 2-2 con le reti, per il Real Madrid, di Özil e Xabi Alonso; al ritorno si impone il Barcellona per 3-2 grazie anche a una doppietta di Messi, nonostante il Real Madrid sia ben organizzato e voglioso di portare a casa la vittoria. 15-11-2016 Albacete Spagna under 21 0 – 0 Austria under 21 Qual. Dopo il successo dell’anno precedente, i viola uscirono dalla Coppa Italia al secondo turno, piazzandosi nel girone dietro al Napoli. Nel 1960-1961, i gigliati si rafforzarono con gli arrivi di Luigi Milan e Rino Marchesi, mentre venne ceduto Francisco Lojacono; nel corso della stagione, Czeizler venne sostituito dal duo Nándor Hidegkuti-Giuseppe Chiappella. Con la stagione 1976-1977 ci furono numerosi nuovi arrivi e lasciarono la Fiorentina gli ultimi reduci del secondo scudetto, come Superchi, Brizi e Merlo, che consegnò la fascia del capitano ad Antognoni.
Nella stagione 1969-1970, la Fiorentina confermò la rosa vincitrice dello scudetto, inserendo in squadra il solo Giuseppe Longoni; i viola di Pesaola iniziarono la Serie A con quattro vittorie, tuttavia dopo la sconfitta al Comunale contro il Cagliari ebbero una netta flessione, disputando un campionato al di sotto delle attese, classificandosi al quinto posto a 9 punti dai sardi. La squadra iniziò bene il campionato, superando all’ottava giornata l’Inter, vincitrice delle prime cinque partite; negli incontri successivi accumulò un discreto vantaggio sulle inseguitrici, laureandosi campione d’inverno il 29 gennaio. La Fiorentina si riorganizzò da un punto di vista societario e tecnico; il 23 gennaio 1946 Luigi Ridolfi cedette a titolo gratuito al consiglio della Fiorentina, che aveva affidato a Arrigo Paganelli la presidenza del club, ogni diritto vantato sui cartellini dei giocatori viola. La prima parte di stagione fu negativa, con i viola a ridosso della zona retrocessione; con un buon girone di ritorno, frutto di 16 risultati utili consecutivi, riuscirono ad arrivare al secondo posto, perdendo le ultime due partite del campionato che li vide così terminare in quinta posizione.
Grazie anche ai nuovi arrivi, la stagione fu positiva, con un buon inizio di campionato, anche se i viola furono meno brillanti nel girone di ritorno, caratterizzato da cinque sconfitte consecutive alla fine del torneo, classificandosi così al settimo posto, in virtù soprattutto dei risultati casalinghi. Dopo la retrocessione nella serie cadetta, nel 1938-1939 il marchese Ridolfi modificò pesantemente la squadra, ingaggiando Luigi Griffanti e Romeo Menti e scegliendo Rodolfo Soutschek come nuovo tecnico, per tornare immediatamente in serie A. Con un discreto girone di ritorno, i viola terminarono il campionato al primo posto davanti a Venezia e Atalanta, ottenendo la matematica certezza della promozione il 28 maggio 1939, grazie a un successo interno per 4-1 sull’Alessandria alla penultima giornata di campionato. Nel 2005-2006 i biancoverdi diventarono la prima squadra andalusa a competere nella Champions League, dove raggiunsero la fase a gironi dopo aver eliminato il Monaco nell’ultimo turno preliminare (3-2 complessivo). La sua valutazione non può che perdere unità: si parte da circa 18-20 milioni di euro, ma finora ha messo insieme 20 partite tra campionato, Champions e Coppa del Re, di cui appena 5 da titolare. Nelle prime giornate i viola si portarono in testa alla classifica insieme al Milan, chiudendo però il girone di andata a 4 punti dai rossoneri, grazie ai 14 gol totali di Montuori e a una buona difesa.
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