Ma almeno quattro grandi club europei sono bisognosi di una svolta: Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco e Inter. Il coach Sergio Scariolo l’ha già detto giovedì notte, a schiaffo caldo: «Ora tocca agli altri», con grandi responsabilità e senza più alibi, ma anche senza il ruolo ingrato dei comprimari all’one man show. Sono le parole che la Lara Mazzoni avrebbe detto a una parente, avvertendola nel mezzo della notte di quanto aveva appena fatto al compagno, Mirko Barioni: lo ha ucciso nel cortile di casa con due coltellate, dopo una lite iniziata già durante il ritorno a casa da una serata ai Lidi con due figlie di 15 e 3 anni e il fidanzato della maggiore, a mangiare bene, rilassarsi e vedere la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Ci sono solo loro due, né le figlie né il ragazzo sembra che abbiano assistito alla scena, ma proprio quest’ultimo prova un disperato tentativo di salvataggio: si avvicina al corpo dell’uomo riverso nel cortile, sanguinante, gli sfila la maglietta della Juventus, la usa per tamponare le ferite, prova a fargli un massaggio cardiaco.

La coppia va al mare nella giornata di sabato, insieme alle figlie (la più piccola nata dalla loro relazione, la maggiore da una precedente storia della donna) e al fidanzatino di quella più grande, un ragazzo di Ostellato. Il secondo pareggio, sempre per 0-0, matura nella sesta giornata contro il Malaga, che fa perdere ai madrileni la testa della classifica. Ma alla sola idea che la Juventus a maggio perda la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, con Buffon che para il rigore decisivo a CR7, il nostro cuore ricomincia a battere. I brasiliani dell’ex Renato Portaluppi affronteranno nella finale di sabato la vincente di Real Madrid-Al Jazira. Nel Real non c’è nemmeno il neo-acquisto Álvaro Odriozola (circa €30M dalla Real Sociedad; nemmeno il suo cavallo sta andando bene): il terzino destro ha un problema all’adduttore. Il 20 ottobre, a Bologna, patisce un grave infortunio: distorsione del ginocchio destro e lesione del legamento crociato anteriore. Eppure si è accomodato due volte al ristorante da 100 euro, fermandosi prima del dolce, ma già le altre portate, due finali di Champions, non sono piatti, pardon, real madrid maglia 2025 risultati da poco.

Le voci che, incontrollate, davano il portoghese avvistato più volte a Torino nei giorni scorsi, in alcuni casi in due luoghi diversi contemporaneamente, trovavano finalmente conferma e riprendevano fiato per assicurare che la presentazione ufficiale sarà uno spettacolo mai visto prima. La terza fase è iniziata poco dopo: quella cioè in cui si cercava di sostenere che giocare in Italia non è come giocare in Spagna, che a trentaquattro anni è più difficile fare la differenza, che la rovesciata di Belotti contro il Sassuolo era più difficile di quella di Ronaldo alla Juve in Champions, e che comunque – come direbbe Fedro – il calciatore portoghese è antipatico. La tragedia accaduta ad Ambrogio – almeno secondo i primi riscontri dei carabinieri – è figlia anche di una relazione piuttosto complicata: la coppia – lei 45 anni, Oss in una casa protetta della provincia; lui 40 anni, rappresentante di commercio – aveva già avuto in passato, tra il 2010 e il 2014, diversi screzi, litigi violenti culminati anche in querele e contro querele poi senza esito giudiziario perché ritirate prima. Proprio durante il viaggio di ritorno a casa iniziano a litigare.

Però proprio nel 2015, anno della prima doppietta più finale di Berlino, bastò l’inizio disastroso a far risalire il risentimento, che non gli è stato mai risparmiato, come nell’aprile del 2018, dopo la zuccata di Koulibaly che consegnò agli animi bianconeri il terrore di mollare al Napoli lo scudetto già vinto. Sarà il suo ultimo anno? Ma sarà l’ultima volta: la donna rientra per un attimo in casa, va in cucina, prende un coltello lungo, affilato, con la lama ricurva, lungo 25 centimetri e colpisce il convivente per due volte: alla schiena, all’omero e sotto la scapola, affondando, fino al cuore. Dipende sempre dalla partita e da quella che sarà la sua condizione. Contestualmente il portiere sloveno Oblak vince il suo secondo Trofeo Zamora consecutivo, eguagliando il record di Thibaut Courtois, con una media di 0,72 gol subiti a partita. L’argentino va in gol dopo 4’ dall’esordio in maglia rossonera. Fu un bomber prolifico e forte di testa, come testimonia il successo a pari merito con il milanista Altafini nella classifica marcatori 1961: 22 gol non gli bastarono per rimanere una punta sola al comando. Il totale, mettendo insieme le due fasi della sua storia, fa la frequenza di un gol ogni 110 minuti.

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By Teresa