Nella storia del calcio ci sono stati e ci sono riconoscimenti attribuiti a giocatori per competenze tecniche e comportamento sia da parte di organismi ufficiali del calcio che attraverso altri soggetti, come le riviste sportive. Non e’ che siamo solo noi ad avere situazioni dove il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i giocatori. A poche giornate dalla fine la promozione sembra ormai cosa fatta, maglie da calcio vintage ma i risultati delle ultime partite e una rosa forse un po’ troppo ridotta costringono gli aquilotti a giocarsi tutto all’ultima giornata sul campo della Lucchese. Tuttavia, dopo perduranti ricerche e petizioni dei giornalisti e delle autorità spezzine, il 22 gennaio 2002 la Federazione ha parzialmente accolto le istanze dello Spezia Calcio, assegnandogli un titolo sportivo onorifico (ufficiale, ma non equiparabile allo «scudetto») per la vittoria del campionato 1943-1944, con una menzione particolare allo spirito di sportività con cui gli atleti bianconeri affrontarono le difficoltà di un periodo storico in cui l’Italia era lacerata dalla guerra civile. Spezia 1906 e anche i colori tornano a essere quelli tradizionali. Spezia 1906 ad A.C. Spezia. Dopo il buon campionato del 1994-1995, nella stagione 1995-1996 lo Spezia, reduce da un fallimento societario che portò alla creazione dello Spezia Calcio 1906 che riuscì a evitare la radiazione, è di nuovo costretto ai play-out per ottenere la salvezza, questa volta vinti a spese della Pro Sesto.
Amministratore delegato è Aldo Iacopetti, già coordinatore dell’area tecnica del settore giovanile della Sampdoria, e il nuovo tecnico è l’ex blucerchiato Marco Rossi, già allenatore in Serie C1 con Lumezzane e Pro Patria. L’accordo venne presto raggiunto: nacque così un nuovo club, il Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, il quale mantenne come allenatore Barbieri, rilevò tutti i calciatori dell’A.C. Verso la metà del decennio arriva una svolta epocale nella storia dello Spezia, destinata a segnare l’inizio di un nuovo percorso. Dopo un paio di campionati conclusi a metà classifica nella stagione 1992-1993 la retrocessione è evitata grazie al fatto che Siena e Carpi hanno fatto meno punti, occupando le ultime due posizioni in classifica, e alla radiazione dell’Arezzo. Qualche tentativo fatto per fotografare di pieno giorno la corona non riuscì appieno, e questo necessariamente fa che con maggior lentezza si svolgano le nostre cognizioni intorno alla corona. Ulteriore particolarità del riconoscimento è il fatto che la FIGC ha attribuito alla squadra spezzina un titolo in realtà vinto dal G.S. Kirk intuisce che Selek fosse in realtà Spock che tornava indietro nel tempo per salvare sé stesso. Il programma del torneo prevedeva un girone finale a tre squadre per la conquista del titolo: oltre alla sorprendente matricola ligure, si presentarono anche il Venezia e il Torino.
Anche nella successiva stagione 1998-1999, accompagnata da problemi di ordine pubblico in occasione di alcune partite, lo Spezia si piazza nuovamente al quinto posto, ma questa volta ai play-off è beffato in semifinale nei minuti di recupero dall’AlbinoLeffe. Gli anni 1950 costituiscono per lo Spezia uno dei periodi peggiori che la squadra abbia mai conosciuto sin dai giorni della sua fondazione. Con l’Italia divisa dal fronte di guerra conosciuto come Linea Gotica, la Federcalcio si divise in due: mentre l’amministrazione monarchica legittima continuò a operare nel cosiddetto Regno del Sud, i funzionari federali presenti nella Repubblica Sociale Italiana (stato fantoccio della Germania nazista) organizzarono da Milano un «Campionato di divisione nazionale misto». Insieme all’attribuzione di questo titolo onorifico, è stata conferita allo Spezia la possibilità di apporre permanentemente sulle divise sociali un distintivo speciale in ricordo di quell’impresa. La Federazione, invece, respinge la richiesta e, per motivi burocratici, non riconosce la fusione tra il 42º Corpo Vigili del Fuoco La Spezia e l’A.C. A questo punto si entrò nel vivo del torneo, allorquando i liguri furono inclusi in un gruppo di quattro squadre per la qualificazione al girone finale: di queste, tuttavia, i Vigili del Fuoco si trovarono di fronte al solo Bologna, a causa delle rinunce di Montecatini e Lucchese.
Il risultato quindi fu di 0-2 a tavolino a loro favore e il Bologna decise di disertare la gara di ritorno in segno di protesta: il 42º Corpo dei Vigili del Fuoco si guadagnò così il diritto di giocare le finali. Il torneo venne diviso in gironi zonali, organizzati in tre fasi regionali le cui vincitrici avrebbero disputato le finali per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia. Il 9 luglio 1944, presso l’Arena di Milano (semideserta per il timore di rastrellamenti da parte dei tedeschi), iniziarono le finali con il pareggio tra VV.FF. La Serie D ospita gli aquilotti per ben quattro campionati; nel 1963-1964 la promozione sembra a portata di mano, ma a due giornate dal termine la bruciante sconfitta per 4-0 sul terreno della diretta concorrente Massese è fatale allo Spezia, che chiude al terzo posto. Lo Spezia sprofonda così in Promozione Regionale; gli aquilotti sono costretti a giocare contro le compagini rionali cittadine e raccolgono solo un misero quarto posto: è il momento più buio della storia societaria. In semifinale lo Spezia elimina il favorito Rimini grazie a un gol segnato nei tempi supplementari, ma in finale è costretto ad arrendersi all’Arezzo di Serse Cosmi.
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